Thursday, March 01, 2007

LA SCHIAVITU'.......ANTICA E MODERNA....

Come promesso nel post del 26 OTTOBRE 2006 intitolato
"I DOLCI DEL BEL PAESE" oggi vi voglio parlare della schiavitù, delle sue origini e delle varianti di questo fenomeno che ha caratterizzato gran parte della storia dell'uomo:

La servitù della gleba, molto presente dal medioevo, era una figura giuridica che legava i contadini ai proprietari terrieri. I servi della gleba coltivavano i fondi che appartenevano ai proprietari terrieri, pagando un fitto. Inoltre dovevano pagare le decime (il dieci per cento di quello che si riceveva bisognava darlo alla Chiesa, qualora il proprietario facesse parte del clero o fosse un ente ecclesiastico) ed erano obbligati a determinate corvés (un tipo di tassa annuale). I servi della gleba erano tali per nascita, e non potevano (lecitamente) sottrarsi a tale condizione.
I servizi cui era obbligati, però, a differenza della schiavitù, non avevano un carattere generico, ma erano precisamente definiti. Inoltre i servi della gleba, diversamente dagli schiavi, non venivano considerati "cose" ma persone, avevano il diritto alla proprietà privata, sebbene limitata ai beni mobili, potevano sposarsi, avere figli ai quali lasciare un'eredità. Il feudatario non aveva diritto sulla vita del servo della gleba che però poteva essere venduto insieme alla terra.

Lo schiavismo è quel sistema sociale ed economico fondato in buona parte sulla schiavitù. La schiavitù era, storicamente, la condizione per cui un individuo perdeva tutti i diritti di persona libera e diventava proprietà di un altro individuo (schiavo).
Il proprietario di uno schiavo aveva diritto di vita e di morte su di esso e sulla sua famiglia, e aveva diritto a sfruttarne il lavoro senza fornire nessun compenso per esso; spesso il costo per il lavoro degli schiavi era limitato al necessario per la loro sopravvivenza. Uno schiavo poteva nascere in questa condizione, se figlio di schiavi, oppure poteva perdere la libertà in determinate situazioni, le più comuni delle quali erano la cattura in guerra o la schiavitù per debiti, per cui un debitore, se non era in grado di rimborsare il proprio creditore, diventava egli stesso una sua proprietà.
La schiavitù era ampiamente praticata ed accettata nella gran parte delle civiltà antiche, ed era regolata dalle leggi e dalle consuetudini come ogni altra pratica economica. Tra le antiche civiltà, quella romana ha rappresentato il culmine delle società schiavistiche, nelle quali il lavoro degli schiavi rappresentava una componente essenziale dell'economia: uno dei più importanti frutti delle guerre di conquista, per i Romani, era l'acquisizione di nuovi schiavi.
Anche l'antica Grecia basava gran parte della sua economia sugli schiavi, tanto è vero che ad Atene per lunghi periodi ci sono stati più schiavi che uomini liberi. È importante notare che a quei tempi la schiavitù non aveva nessun legame con concezioni razziste, ed infatti la maggior parte degli schiavi era di origine europea.



Il latifondo, invece, è stato in passato un'espressione di potere assoluto sulla povera gente che a volte curava sterminate proprietà in cambio solo di un misero vitto ed alloggio (latifondismo). Piccole, ma potenti caste nobiliarie ed istituzionali hanno vissuto in questa maniera sul sudore e spesso il sangue di tantissimi poveri mezzadri che zappavano dalla mattina alla sera per un tozzo di pane.....

Per quanto riguarda lo schiavo moderno........bè..... sono io......ehimè!

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